Domenica 12 marzo ho preso parte ad un’escursione/uscita fotografica, organizzata dall’Associazione Nazionale Domiad Photo Network, che si è svolta all’interno delle Cesine, una riserva naturale statale estesa su circa 350 ettari di zona paludosa e il cui nome deriva dal termine dialettale “cesina” ( “zona disboscata” ), riferito all’antica pratica di tagliare e bruciare gli alberi nel tentativo di rendere coltivabili e fertili i terreni.
Obiettivo dell’uscita era quello di fotografare le orchidee selvatiche in fioritura all’interno della riserva. Purtroppo di orchidee in fiore ne abbiamo trovate ben poche perché quest’anno si assiste ad un ritardo nella fioritura, dovuto in parte alla straordinaria nevicata di gennaio che ha “bloccato la flora”.
Venuto meno l’obiettivo principale, non ci siamo persi d’animo, ma abbiamo approfittato dell’escursione fotografica per rigenerarci tra l’aria pulita e fresca della riserva naturale.
Lungo il percorso abbiamo trovato altri piccoli fiori spontanei, soprattutto anemoni dal tipico colore lilla. Gli anemoni sono fiori che nascono proprio in questo periodo e la loro storia è legata a un’antica leggenda, che giustificherebbe la loro fioritura precoce rispetto alle altre specie floreali.
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La leggenda ci è stata narrata da Giuseppe, la guida del parco che ha guidato il gruppo per l’intera mattinata. Narra la storia di Anemone, una ninfa della corte della Dea Flora la quale adorava essere ammirata e corteggiata. Anche Zeffiro e Borea (nella mitologia greca rispettivamente la personificazione del Vento di Ponente e del Vento del Nord) si innamorarono perdutamente di Lei. A quel punto la Dea Flora, indispettita ed accecata dalla gelosia, decise di trasformare Anemone in un fiore fragile, che si potesse schiudere precocemente, affinché all’arrivo del freddo Borea i suoi delicati petali cadessero e successivamente, allo giungere di Zeffiro, il fiore fosse ormai avvizzito e indesiderabile.
Oltre alle prime fioriture, ciò che mi ha colpito in questa escursione è stata la grande quantità di canneti incontrata lungo il percorso. Queste piante sono tipiche delle zone umide, come le Cesine, ed è molto facile imbattersi in essi lungo le strade o in altri angoli del Salento.
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Tuttavia domenica sono rimasto stupito dalla visione dei canneti – a me così familiari – mossi dal forte vento di tramontana, che sembravano danzare al ritmo di un’antica ballata. Pareva quasi che tutti insieme componessero una dolce musica orchestrati dal vento.
Respirare quella quiete, godere dei primi odori e colori primaverili è stato un dono impagabile, regalatoci da un luogo dove la natura può ancora esprimere pienamente la sua straordinaria bellezza.
Il prossimo 9 aprile si ripeterà l’escursione alla ricerca delle orchidee, che ormai dovrebbero essere fiorite. Dunque a presto… con nuove immagini e nuove emozioni.